luca pixar

La vita e la letteratura ci insegnano che per ogni adolescente esiste sempre un’estate speciale, diversa da tutte le altre, a segnare una fase di transizione intima e personale accompagnata dal desiderio di esplorazione del mondo. È un momento in cui ogni ragazzo e ragazza inizia a prendere davvero coscienza di sé come essere unico, diverso da tutti i propri simili: di colpo la dimensione famigliare inizia a stare stretta, mentre gli orizzonti emotivi e mentali si aprono all’improvviso lasciando presagire che “là fuori” c’è qualcosa di nuovo e inaspettato da conoscere ed esplorare.

E di nuovo, la vita e la letteratura ci insegnano che questo momento di crescita è spesso segnato e arricchito dalla presenza di amicizie indimenticabili che aiutano a diventare ciò che intimamente, nel profondo, sappiamo di essere già, ma che non riusciamo ancora a esprimere compiutamente, alla luce del sole, sotto gli occhi (e il giudizio) degli altri.

luca pixar

Il regista di Luca, Enrico Casarosa, ha dichiarato che quella del 24esimo lungometraggio della Pixar è “una storia profondamente personale” ispirata alla sua infanzia a Genova. Casarosa ha raccontato di aver modellato il protagonista su sé stesso, e il personaggio di Alberto sul suo migliore amico:

Le mie estati sono state trascorse sulle spiagge. È stato lì che ho incontrato il mio migliore amico quando avevo 11 anni. Nel film voglio rappresentare quel tipo di amicizie che ti aiutano a crescere.

La storia, con echi autobiografici del regista, è quella di Luca, una creatura marina che trascorre le proprie giornate svolgendo i compiti assegnati dai genitori. Il ragazzo inizia però a sviluppare una certa attrazione per ciò che proviene dalla superficie. La sua curiosità sarà presto soddisfatta grazie all’incontro con Alberto, creatura marina come lui, che gli farà scoprire una caratteristica della loro specie: una volta emersi sulla terra ferma, assumono sembianze umane.

Questo è l’inizio di un’avventura segnata dal desiderio di possedere una vespa: per i due ragazzi, l’iconico veicolo italiano, rappresenta tutto ciò che c’è di libero, gioioso e spensierato, un oggetto con il potere di rinsaldare la loro amicizia e garantire la condivisione di esperienze incredibili.

Il contesto in cui si svolge la storia è costituito dal paesino Portorosso, situato nella riviera ligure. Il posto, evocativo e ricco di suggestioni di un’Italia dall’architettura paesaggistica unica, è modellato sulle sembianze di Vernazza. Quella mostrata in Luca è un’ Italia da cartolina di fine anni ’50, inizio ’60. Le stradine pittoresche, le botteghe caratteristiche, gli anziani che giocano a scopa negli angoli delle strade, e i bambini in piazza che buttano scompiglio con il pallone: tutto rimanda a un’idea cristallizzata e nostalgicamente felice di un’Italia che di primo acchito può sembrare troppo intrisa di luoghi comuni, ma che in realtà diventa uno sfondo senza tempo, reale e fiabesco al tempo stesso, una cornice ideale e peculiare per raccontare un delicato e ottimista romanzo di formazione che parla di amicizia, scoperta dell’altro, e soprattutto di accettazione.



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Mara Ricci

Serie tv, Joss Whedon, Jane Austen, Sherlock Holmes, Carl Sagan, BBC: unite i puntini e avrete la mia bio. Autore e redattore per Serialmente, per tenermi in esercizio ho dedicato un blog a The Good Wife.

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